Finale Ligure: al Museo Archeologico la mostra “Sulle orme del passato”

In viaggio con l’archeologo sulle Vie della Seta e delle Spezie

Sarà visitabile dal 19 marzo al 26 giugno 2016, al Museo Archeologico del Finale, la mostra di fotografie e oggetti di interesse etnografico “Sulle orme del passato“, che invita il pubblico a scoprire, attraverso lo sguardo dell’archeologo e del viaggiatore, la storia ultramillenaria di alcuni Paesi assai distanti tra loro ma legati da un fil rouge che suscita emozione e fascino esotico già nel nome: la “Via della Seta”.

Il termine “Via della Seta” è stato coniato, nel 1877, dal geografo e geologo tedesco Ferdinand Freiherr von Richthofen per indicare i percorsi che, a partire almeno dal I secolo a.C., congiungevano l’Asia e l’Europa.

Da una rotta principale si diramavano molte vie secondarie che formavano così, attraverso territori e popoli assai diversi, una fitta rete di scambi tra la Cina e il Vicino Oriente.

Gli intensi commerci che si svilupparono tra Oriente e Occidente, lungo un percorso di circa 8.000 km, attraverso itinerari terrestri, marittimi e fluviali, permisero di fare viaggiare per se­coli non solo la seta, ma molte altre merci, tra le quali soprattutto le spezie. Le carovane tra­sportavano, inoltre, erbe e legni pregiati, oro e argento, avorio, pietre preziose e vetro, pellicce e piume di animali esotici, tessuti e tappeti, oggetti in ceramica, giada, bronzo e legno laccato.

Lungo queste Vie viaggiarono anche grandi idee e conoscenze. Scoperte e concetti legati alla matematica, alla geometria e all’astronomia si mossero in entrambe le direzioni, così come abilità tecniche in campo architettonico, artigianale e artistico.

Scambi e contatti così a lungo raggio hanno dato vita, nei secoli, a suggestive e inestimabili te­stimonianze che, oggi, formano il patrimonio archeologico e monumentale delle nazioni attra­versate dalle “Vie della Seta e delle Spezie”.

Grandiose città, con fastosi edifici spesso legati a queste vie commerciali, come i caravanser­ragli, si incontrano dalla Turchia al Caucaso, in Georgia e Armenia, fino all’Asia Centrale, con Turkmenistan e Uzbekistan, e al cinese Yunnan. Contatti e scambi raggiunsero perfino Ladakh e Bhutan, incastonati nelle montagne dell’Himalaya, per poi ridiscendere verso l’India. Anche la lontana Etiopia, grazie alla sua posizione geografica e alle sue risorse, soprattutto avorio e spezie che si muovevano sia verso Oriente sia verso Occidente, rimase legata a quei commerci apparentemente così distanti.

19 marzo – 26 giugno 2016

Museo Archeologico del Finale

Chiostri di Santa Caterina – Finalborgo

inaugurazione, sabato 19 marzo 2016, ore 16.30

 

 

Aperto tutti i giorni (escluso il lunedì) con orario 9.00-12.00 e 14.30-17.00.